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La Regione Toscana, con Delibera n. 678 del maggio 2015, ha legalizzato la schiavitù.

Come possiamo infatti chiamare il lavoro gratuito che i migranti richiedenti asilo sono invitati a svolgere in cambio dell’ospitalità?

Ma l’ospitalità non è un favore da contraccambiare, ma un diritto sancito dall’art. 10 della Costituzione italiana.

Inoltre, sempre secondo la Costituzione, il lavoro si paga, senza eccezioni (art.36).

A Castelfiorentino, stando a quanto riportato dai giornali, è stato firmato il Patto di reciprocità dove i profughi vengono impiegati in lavori socialmente utili: manutenzione del verde pubblico, verniciatura e imbiancatura, spazzamento strade e piazze, ripristino segnaletica stradale, azioni di decoro in generale.

Questi lavori venivano svolti da personale dipendente; poi hanno iniziato ad essere appaltati a cooperative. Ora non si appalta neppure più, si fanno lavorare gratis i soggetti deboli. I Comuni, invece di ribellarsi alle varie leggi di stabilità, fatte dai Governi del loro partito, invece di premere sulle assunzioni dei disoccupati, preferiscono passare dallo sfruttamento delle categorie svantaggiate.

L’integrazione non passa dallo sfruttamento del lavoro non pagato, ma da altre iniziative: snellimento delle procedure burocratiche, incontri con le scuole e la cittadinanza, regolari corsi di lingua italiana, ascolto dei bisogni, accoglienza in strutture centrali e non disperse nelle varie campagne.

La legge regionale prevede ovviamente un passaggio di soldi e vigileremo che vengano impiegati correttamente: servono per la formazione professionale dei profughi e per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale.

Inoltre il migrante deve fornire adesione libera ad una associazione di volontariato. Non avendo letto, perché ancora non pubblicato, il testo dell’accordo, ci chiediamo che cosa c’entri la Mc Multicons fra i firmatari; è una cooperativa e non un’associazione e il suo operato suscita perplessità: dopo le denunce della situazione iniziale di Meleto (ora chiusa), è arrivata l’ordinanza del sindaco Barnini di Empoli per adeguare la struttura di Molin Nuovo, che presenta rischi per la sicurezza degli ospiti, e quella del Sindaco di Vinci, che ha chiesto la addirittura la chiusura del centro dopo il sopralluogo della Asl.

Vigileremo che i profughi siano a conoscenza dei loro diritti e che le adesioni al progetto siano volontarie e non ci siano state pressioni.

Cobas Empoli Valdelsa