28nNella seduta dello scorso 6 dicembre il consiglio comunale di Empoli ha approvato, con soli due voti contrari ed un astenuto, l’ordine del giorno presentato dal gruppo Fabrica Comune per la Sinistra che chiedeva alla giunta di attivarsi presso il Parlamento ed il governo perché si abbandoni l’attuale sistema normativo proibizionista e si arrivi finalmente alla legalizzazione e alla distribuzione delle cosiddette “droghe leggere”. Buona parte della discussione si è concentrata proprio su questo termine, che indicherebbe la possibilità della cannabis indica e dei suoi derivati di creare uno stato di dipendenza, ignorando invece che una delle riviste mediche più importanti al mondo, “The Lancet”, nel 2007 ha pubblicato una ricerca che ha classificato la pericolosità individuale e sociale delle varie sostanze psicotrope, legali (alcol, tabacco e medicinali) e illegali (droghe leggere e pesanti), in cui si mette in luce che la cannabis indica risulta avere una pericolosità sociale e individuale molto al di sotto di quella legata al consumo di droghe pesanti (eroina e cocaina) e soprattutto molto inferiore rispetto a quella legata al consumo sia del tabacco che dell’alcol. È evidente come le ragioni della contrarietà alla legalizzazione della cannabis e alla depenalizzazione per la coltivazione per uso personale, fatti salvi ovviamente i trattati internazionali in tema di repressione del mercato clandestino ed escludendo i minorenni da tali norme, dipendano da pregiudizi morali che nulla hanno a che vedere con le evidenze scientifiche. Lo dimostra il caso dello stato del Colorado, dove, dopo circa un anno e mezzo di legalizzazione, il tanto temuto aumento di reati non solo non si è verificato, ma anzi si è assistito ad un calo del 7,9% dei reati contro la proprietà privata e a una diminuzione degli incidenti stradali (fonte: Uniform Crime Reporting del dipartimento di polizia di Denver). Senza contare i vantaggi che lo Stato italiano potrebbe trarre dalla legalizzazione della produzione e della vendita della cannabis, in termini fiscali e di riduzione delle spese carcerarie. La relazione del 2015 del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA) è chiara al proposito: dei circa 1,4 miliardi di euro spesi tra il 2008 e il 2012, ben 1,2 miliardi sono i costi della detenzione, che potrebbero essere spesi invece per migliorare la qualità della legalità del nostro Paese. Come Fabrica Comune per la Sinistra, insieme al Centro Sociale Intifada/Comunità in Resistenza intendiamo impegnarci per la realizzazione di iniziative a favore della legalizzazione della cannabis, capace di garantire effetti positivi sul piano sociale, sanitario ed economico.

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Proposta di legalizzazione delle droghe leggere
In concomitanza con la discussione in consiglio comunale di Empoli dell’ODG SULLA LEGALIZZAZIONE DELLE DROGHE LEGGERE presentato dal Gruppo consiliare di FABRICACOMUNE, come Comunità in resistenza/csaintifada lanciamo una campagna di iniziative di sensibilizzazione sulla cannabis dal titoli ‘Free Cannabis’. L’ autoproduzione è condivisione…. non è spaccio. La liberalizzazione della cannabis è una delle battaglie storiche dei centri sociali italiani, e non solo… Come csa intifada per anni abbiamo sviluppato campagne di sensibilizzazione sulle droghe leggere. Oggi ci sembra il momento di rilanciare una campagna, che prima di tutto è una battaglia di libertà. Partiamo da una riflessione su quello che ha rappresentato in questi anni la politica proibizionista sulle droghe: tanta repressione, tanti giovani consumatori o piccoli produttori arrestati e abilmente paragonati dai media come criminali e spacciatori, all’interno di una politica spacciata (questa si ) contro la microcriminalità per la sicurezza nelle città! Nel frattempo la politica fa leggi per l’uso terapeutico della cannabis! Le contraddizioni sono evidenti: da una parte si continua a regalare la gestione della produzione e della vendita della cannabis ai cartelli criminali e dall’altra l’ istituto chimico farmaceutico di Firenze che produce circa 2.400 barattoli, realizzati con la Cannabis olandese. Milioni all’Olanda per i farmaci ma da noi quella usata per la ricerca si brucia. L’Italia importa a caro prezzo canapa terapeutica per le cure dei malati. Negli ultimi mesi la questione droghe è diventata all’ordine del giorno perché il 25 luglio, per la prima volta il Parlamento italiano, ha avviato la discussione su una proposta di legalizzazione della cannabis, possesso di marijuana per uso personale e ricreativo, autocoltivazione. Non era mai successo nella storia della Repubblica. Dopo un passaggio lampo in Aula, è tornata in commissione e rischia di restarci per un bel po’. Nel frattempo ci saranno ancora arresti denunce per possesso e autoproduzione di sostanze stupefacenti!!! Basta è ora di piantarla…con le politiche probizioniste! Nei prossimi mesi come comunità in resistenza/csaintifada promuoveremo una serie di iniziative di sensibilizzazione sulla cannabis, partendo da un punto fondamentale, ovvero che la canapa è prima di tutto una Pianta con provate proprietà terapeutiche e alimentari. Infatti per migliaia di anni la canapa è stata un nutrimento importante per l’alimentazione degli esseri umani e delle specie animali. I semi di canapa e derivati (olio, farina, latte, ecc.) sono altamente nutrienti, facilmente digeribili e hanno una funzione benefica sulla salute umana: per questo in nutraceutica vengono definiti alimenti funzionali.
E allora piantiamola! Pr un’autoproduzione ovviamente senza Ogm e biologica!
COMUNITA IN RESISTENZA/CSAINTIFADA