#Empoli sabato 26 novembre corteo
No #Gassificatore

Ore 14.15 ritrovo davanti station pub lato ex bar viti spezzone Csa Intifada, tutti insieme dietro al camion e allo striscione poi partiremo in corteo.

Comunicato stampa

C’e chi dice no! Il gassificatore non si deve fare, la salute e l’ambiente si devono tutelare.

La Comunità in Resistenza sabato 26 novembre sarà al fianco dei cittadini che manifesteranno contro l’impianto per il trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati che si vorrebbe costruire al #Terrafino.

Il CSA Intifada nasce sul finire degli anni ’80 del secolo scorso proprio in opposizione alla discarica di Casa Carraia, la sensibilità sull’ argomento smaltimento rifiuti sta nel nostro DNA.

Non siamo per i NO vuoti ed immotivati, non siamo contrari a piccoli impianti (magari abbelliti da parchi come quello previsto per questo) che trattino a freddo la parte residua di indifferenziato al fine di una ulteriore differenziazione.

Non siamo contrari al bio-digestore per il trattamento della frazione organica, se dal porta a porta non si produce solo compost ma un fertilizzante secco e del metano con cui poter alimentare il parco macchine o da rimettere in rete ne comprendiamo la linearità.

Siamo contrari a questo impianto e a dove si è pensato di farlo.

In attesa dell’istituzione di un soggetto scientifico indipendente che analizzi l’aspetto dell’impatto ambientale, non ci possiamo certamente fidare della narrazione di chi l’impianto lo promuove, abbiamo da subito evidenziato le criticità che ci rendono convintamente contrari.

È un impianto fortemente energivoro, lavora a temperature dai 1200 ai 2000 °C, non in grado di autoalimentarsi.

Ha bisogno di un enorme quantitativo di acqua per il raffreddamento, gli stessi promotori parlano di un milione di metri cubi annui, non la prenderebbero da falda (ci mancherebbe altro) ma dal depuratore di Pagnana ed invece di tornare in Arno evaporerebbe (oltre il 60%) in grande quantità.

La filiera non si conclude con il gassificatore, dall’impianto si avrebbero comunque degli scarti che loro stessi (negli incontri informativi) classificano come speciali da indirizzare in discarica.

Dal trattamento dei rifiuti si avrebbe la produzione di Idrogeno, di Metanolo e di grandi quantità di anidride carbonica.

Conosciamo gli effetti nefasti di quest’ultima sul clima ma assicurano che sono in grado di immagazzinarla e commercializzarla, non è facile fidarsi e anche se si volesse farlo i tre prodotti saranno venduti dalla multinazionale della chimica che collabora alla realizzazione del progetto.

Perché la comunità empolese dovrebbe accollarsi i rischi e le criticità e gli introiti andare ai privati? Parlano di eventuali riduzioni delle bollette ma i 400 milioni di euro necessari a costruirlo chi li paga? .. e se la scommessa industriale non andasse come loro prevedono?

Siamo convinti che le bollette (oltre alla quantità di rifiuti indifferenziati) potrebbe diminuire con l’ introduzione della tariffazione puntuale.

Parlano di ricaduta occupazionale ma quanti posti di lavoro potremmo avere dal sistema porta a porta esportato dove ancora non c’è?

L’aspetto più inaccettabile è questo, la quantità di rifiuti annui trattati (250000 tonnellate annue) sono sproporzionate rispetto a quelle prodotte da #Empoli e comuni limitrofi.

È evidente che l’impianto dovrebbe sopperire alle mancanze di altri, mentre gli 11 comuni dell’Empolese-valdelsa superano tutti l’80% di differenziata nel fiorentino non siamo ancora al 65%.

Accettare l’idea di trattare quantitativi di rifiuti come quelli previsti per questo impianto significa rinunciare alla raccolta differenziata con il metodo porta a porta dove questa non è ancora attiva, arrendersi al fatto che la quantità di rifiuto prodotta non possa essere ridotta e che molti materiali attualmente non riciclabili non lo possano essere in futuro o ne possa essere bandita la produzione.

Per tutte queste ragioni pensiamo che l’osservatorio previsto (RAB) sia ormai superato ed inutile.

Alla giunta comunale empolese, se è vero che ancora non è stato deciso niente, chiediamo un passo indietro e di rinunciare al progetto.

Invitiamo tutt* (non chi però a livello nazionale è a favore di inceneritori e vuole solo strumentalizzare l’evento a fini elettorali), ognuno con le proprie specificità ma con lo stesso obbiettivo, a partecipare al corteo di sabato 26 in P.za Don Minzoni ore 14,30.

#Empoli non merita e non vuole questo impianto. La salute è un diritto e non una merce!

E alle 20.30 al Csa Intifada pastasciutta antigassificatore.

Csa Intifada/Comunitàinresistenza Empoli

Empoli antifascista

Cobas ATI