venerdì 10 febbraio 2006
al CSA Intifada Empoli il 20 Febbraio
CONVOCATA L’ASSEMBLEA DEI MOVIMENTI SOCIALI
Incontro regionale su reddito e precarietà
La riunione del 14 gennaio convocata a Roma per verificare di dar vita all’assemblea dei movimenti sociali con numerose presenze di reti sociali ha dato esito positivo, confermando questo evento in data 5 marzo 2006 a Bologna (4-5 marzo).
La convocazione di questo confronto a tutto campo risponde alla necessità di individuare un percorso che tracci il progressivo coinvolgimento di tutte le realtà che non si riconoscono in questo modello di società e che anzi, lo contrastano contribuendo ad indicare le possibili alternative.
Ne sono protagonisti i movimenti che in questi anni hanno attraversato in vario modo la società, divenendo artefici di sensibili trasformazioni sociali, di linguaggi nuovi e nuove forme di aggregazione.

Le lotte contro la precarietà e per il reddito sociale, quelle contro il carovita, per la casa e i servizi sociali, quelle contro i licenziamenti e per i diritti sindacali; quelle contro le privatizzazioni, per i beni comuni (acqua, energia, trasporti) il diritto allo studio e ai saperi; le mobilitazioni contro la guerra,le basi e le fabbriche d’armi; quelle per la tutela della salute del territorio e dell’ambiente da opere devastanti e da inquinanti (Tav, Ponte Messinna, Inceneritori, Centrali nucleari, Elettrosmog, Amianto, Ogm) il sostegno dei diritti degli immigrati e contro i CPT , la conseguente battaglia per la non punibilità dei reati sociali, a partire da un’Amnistia-Indulto generalizzati: costituiscono un patrimonio culturale e materiale, che pur tra contraddizioni e incostanza, disegna la nuova società, piú uguale, solidale, cooperante.
Niente o poco a che vedere con l’abbozzato programma dell’Unione.
Le oltre 200 pagine dell’accordo tra i partiti che lo compone tracimano di liberismo, sostengono un welfare miserabile e la precarietà, mantengono l’opzione della guerra, sono per il primato dell’Impresa su quello dell’uomo e della natura, rifiutano l’Amnistia e l’alternativa al carcere, confermano con qualche limatura le Leggi che abbiamo combattuto, la L.30, Moratti, Bossi/Fini/CPT, la Tav, gli Inceneritori, l’Elettrosmog.
La scelta di Bologna per l’Assemblea non è casuale ,è il luogo della fabbrica del progetto liberista e securitario dell’Unione, ed insieme il luogo storico e simbolico in cui si è ritrovata l’opposizione sociale a sfidare l’esistente : soprattutto assolve alla contingenza di far partire l’indicazione di un orizzonte antiliberista e di nuove relazioni sociali fuori dai sistemi mercificati e profittuali; della messa in comunicazione permanente di tutte le istanze sociali per dar vita a nuove istituzioni fuori dai partiti.
L’Assemblea (alle ore 21) avrà anche il compito di elaborare la piattaforma sociale sulla quale sollecitare l’uniformità delle iniziative al fine di cogliere risultati tangibili e riproducenti, qualsiasi sia il governo che uscirà dalle prossime elezioni politiche.
E’ un confronto ineludibile, delicato e complesso, che non si propone sbocchi né scorciatoie organizzative, ma che servirà a spronare il coinvolgimento nei territori rafforzando le situazioni di lotta, per creare nuova unità nelle relazioni e sugli obiettivi.