Insorgiamo con i lavoratori GKN Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
“Nessuno ferma la rabbia operaia” In migliaia in corteo intorno allo stabilimento della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) al fianco dei 442 lavoratori e lavoratrici licenziati con una semplice mail. La fabbrica è stata occupata con un presidio permanente con lo slogan “Insorgiamo” con diversi scioperi e iniziative sia a livello locale che nazionale. Questo licenziamento collettivo è il risultato dello sblocco dei licenziamenti voluto dal Governo Draghi che molto probabilmente produrrà un terremoto sociale.
INSORGIAMO
Racconto della giornata di manifestazione nazionale contro i licenziamenti alla #GKN
“Non sappiamo se vinceremo. Ma se sfondano qui, sfondano ovunque”. Sono stati oltre 5000 i partecipanti alla manifestazione nazionale di oggi a Campi Bisenzio indetta in solidarietà ai/alle 500 licenziati/e della GKN. La fabbrica di componenti d’auto è alla ribalta delle cronache dopo che il 9 agosto la proprietà, il fondo di investimenti inglese Melrose, ha mandato a casa tutti gli/le impiegati via mail.
E’ il più grande licenziamento di massa dopo lo sblocco dei licenziamenti di fine giugno. Cui si aggiunge il caso #Whirpool in Campania e la #Giannetti in Lombardia.Il punto di ritrovo sono i cancelli della fabbrica, in un caldo infernale. Il corteo ci mette tanto a partire perchè sono molti i pullman da fuori regione.
Ma una volta riunitisi tutti, l’attesa viene sovrastata dal frastuono di tamburi, petardi, fumogeni e lamiere percosse da centinaia di mani. Vengono aggirati i primi fabbricati, fino a che il corteo non occupa tutte le corsie della tangenziale che va verso Firenze, intasando la circolazione di tutta l’area metropolitana fiorentina.E’ un corteo stracolmo di solidarietà. Non ci sono solo i diretti interessati, ma tutto un bacino di solidali con la vertenza.
Moltissimi i giovani presenti, come tutti quei coordinamenti nati per aiutare i licenziati che da settimane occupano la fabbrica. Il volantino più presente è quello che chiama una assemblea per il prossimo 29 luglio, dove si deciderà come aiutare gli occupanti a mantenere il presidio garantendo un ricambio. Lo distribuiscono tutti, come tutti partecipano al servizio d’ordine e a rilanciare ogni singolo coro. Il giro si conclude ritornando al punto di inizio, dove dal microfono sono molte le vertenze che prendono voce.
L’intervento di apertura punta il dito contro i sindacati confederali, responsabili di aver firmato l’accordo sullo sblocco dei licenziamenti, chiedendo le dimissioni di #Landini: per la piazza, l’unica soluzione alla crisi è licenziare i padroni e requisire sotto il controllo degli operai. Si susseguono interventi di delegate donne che, tra i molti temi, sottolineano la proroga della maternità oltre il settimo mese e una più equa distribuzione dei congedi.Poi, è la volta dei lavoratori della #Texprint della vicina Prato, che ringraziano i lavoratori GKN per l’aiuto concreto ricevuto nei sei mesi di sciopero ininterrotto. Vogliono ricambiare l’affetto e continuare, da Campi Bisenzio, la lotto contro lo sfruttamento:
“Nel 95% delle fabbriche di Prato c’è sfruttamento disumano; e se chiedi diritti, vieni subito licenziato”. A seguire, un sindacalista che da battaglia alla #Fedex di Piacenza: altra grande azienda che negli ultimi a mesi ha mandato centinaia di persone a casa da un giorno all’altro, pagando picchiatori privati per disperdere le proteste.L’ultimo intervento, molto emozionante, è tenuto dal Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze
Comincia denunciando l’ultilizzo unilaterale della pandemia: da un lato la piena libertà dei padroni di licenziare e continuare a produrre senza garantire la sicurezza per il covid; dall’altro, il divieto per operai e operai di fare assemblea e cortei, per quanto in sicurezza. Il terreno per questi licenziamenti è ormai preparato da più di un anno, si dice al microfono.
Si passa a chiamare in causa la politica. Sono state tante le passerelle istituzionali, ma se a queste non seguono reali soluzioni, è meglio che non tornino ai cancelli. Il messaggio è rivolto ai ministri, al sindaco Nardella e Giani, quest’ultimo presente alla manifestazione e insultato, insieme al PD, a più riprese da tutto il corteo.
Le ultime parole sono spese sul futuro di questa lotta e le sue rivendicazioni. Con molta franchezza, si dice che il punto di arrivo, per quanto condiviso da chi interviene, non è la nazionalizzazione: ogni ipotesi politica deve venire dopo la capacità di ricostruire reali rapporti di forza con la controparte.
L’obiettivo è quello di riunire tutti coloro che saranno vittime dello sblocco dei licenziamenti verso futuri scioperi generali e saranno le assemblee dei lavoratori a segnare dove bisognapuntare il dito.
Per ora alla GKN si rimane in occupazione, pronti a far ripartire tutto sotto il controllo dei lavoratori: nessuno torna a casa con i contentini.
Il prossimo scoglio e mantenere viva l’occupazione in un periodo difficile come è agosto, tant’è che si invita tutti i solidali a partecipare al coordinamento di supporto Insorgiamo con i lavoratori GKN per garantire ricambio all’interno della fabbrica.