COMUNICATO STAMPA
Le false prime pagine della Nazione e del Tirreno con le quali abbiamo invaso il centro storico di Castelfiorentino, al di là della forma ironica con cui sono state concepite, hanno lo scopo di aprire in questo paese un serio dibattito sia sulla collocazione degli affreschi di Benozzo Gozzoli sia, più in generale, sulla riqualificazione e la salvaguardia del centro storico alto.
Lo abbiamo fatto in maniera cosí evidente e provocatoria perché da quasi un anno aspettiamo inutilmente che venga discussa in consiglio comunale una petizione che tratta questi temi firmata da oltre 100 cittadini.
L’amministrazione ha scelto di ignorare e imbavagliare qualsiasi discussione e deliberato lo spostamento definitivo degli affreschi in via Testaferrata (nel centro commerciale del paese). Questa decisione, nonostante le promesse elettorali, conferma ulteriormente l’anomalia di un centro storico che è periferia di fatto rispetto ai flussi turistico/commerciali e relegato sempre più ai margini della vita economica e sociale di questo paese.
Scegliere una collocazione nel centro storico alto, al di là di un dovuto risarcimento per l’ultradecennale abbandono, sarebbe apparso più logico per numerose ragioni.La più rilevante delle quali sarebbe senza dubbio la possibilità di garantire la fruizione degli affreschi in un contesto storico più affine, rispetto a quello ottocentesco di via Testaferrata, e di godere dell’opera dopo un percorso che prepari ed avvicini anche urbanisticamente al periodo storico. Una impostazione di fondo quindi molto diversa da quella meramente commerciale o di un turismo mordi e fuggi (treno-affreschi-treno).
Una scelta meno miope avrebbe potuto valorizzare non solo l’opera d’arte in sé ma un intero contesto storico. Le nostre considerazioni sono probabilmente analoghe a quelle che hanno portato ad es. Certaldo a scegliere di collocare “il tabernacolo dei giustiziati” (altro affresco di Benozzo) nel borgo di Certaldo Alto.
Associazione Per Castello Alto